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La formazione continua come leva strategica per il futuro delle organizzazioni
10.11.2025

Oltre l'obbligo e la moda: ripensare il ruolo della formazione nel mondo del lavoro

 

Mi piace iniziare questo breve articolo con una frase di mio padre:

“Vivere l’incertezza è l’unica certezza. Forse.”

 

Non credo serva spiegarla: parla da sola.

Ogni volta che la rileggo, mi colpisce per la sua lucidità disarmante. In quelle poche parole c’è tutta la complessità del nostro tempo: la consapevolezza che nulla resta davvero fermo, che il controllo totale è un’illusione, e che la vera forza sta nella capacità di adattarsi, di accogliere l’imprevisto, di restare curiosi anche quando il terreno sotto i piedi sembra muoversi.

È proprio da questa idea che nasce una riflessione più ampia: viviamo in un periodo in cui il cambiamento è l’unica vera costante. Tecnologie, mercati, modelli organizzativi e competenze si trasformano di continuo, e con essi evolve anche il ruolo della formazione. Non è più un evento isolato, un appuntamento da spuntare in agenda, ma un processo continuo, un vero e proprio atteggiamento mentale.

La formazione continua, o lifelong learning come dicono quelli bravi, rappresenta oggi una delle chiavi fondamentali per garantire competitività, attrattività e benessere nelle organizzazioni. Ma anche, e soprattutto, per nutrire la crescita personale di ciascuno di noi.

Eppure, c’è qualcosa di paradossale.

Quante volte, nelle conversazioni con imprenditori o responsabili HR, la parola “formazione” emerge con quel tono un po’ rassegnato, come se fosse l’ennesima voce di spesa da mettere in conto o un adempimento burocratico da sbrigare? “Dobbiamo fare il corso sulla sicurezza”, “È obbligatorio aggiornarsi”, “Ce lo chiede il consulente”; e così, ciò che dovrebbe essere un’occasione di crescita, diventa spesso un mero dovere da assolvere.

Ma se, invece, la formazione fosse molto di più?

Se fosse quella leva capace di trasformare non solo le competenze tecniche, ma l'intero clima aziendale, il senso di appartenenza, la motivazione delle persone e, di conseguenza, i risultati dell'impresa?

 

Dalla formazione come obbligo alla formazione come cultura

Questa visione diffusa, che vede la formazione come un obbligo più che come un’opportunità, merita di essere riletta con uno sguardo più profondo.

Come scrive Federighi (2000):

-       La formazioneè un processo intenzionale e continuo di costruzione del sé e di sviluppo delle proprie potenzialità cognitive, affettive, relazionali e professionali, che si realizza attraverso esperienze di apprendimento formale, non formale e informale.”

-       La formazione continua “è un processo sistematico di apprendimento adulto che consente di aggiornare e ampliare competenze e atteggiamenti in risposta ai mutamenti tecnologici, organizzativi e culturali.”

In questa stessa direzione, l’UNESCO (1996) ci ricorda che l’apprendimento permanente, di cui la formazione continua è parte integrante, è un processo che dura tutta la vita e consente a ogni individuo di sviluppare pienamente le proprie capacità e di adattarsi a un mondo in continuo cambiamento.”

Questi contributi mettono in luce alcuni concetti chiave — processo, continuità, consapevolezza, cambiamento, apprendimento — che rispecchiano pienamente la visione dello Studio Cesaro & Associati.
Per noi, infatti, la formazione è prima di tutto un processo educativo.

Educare, un termine che può sembrare forte ma che racconta esattamente ciò in cui crediamo. Si tratta di un verbo che viene dal latino ex-ducere, "tirar fuori": significa aiutare ogni persona a far emergere le proprie potenzialità, a scoprire attitudini che forse nemmeno sapeva di avere, a costruire una maggiore consapevolezza di sé e del proprio ruolo.

Il nostro concetto di formazione si fonda quindi sull'idea di processo di cambiamento di un adulto che sceglie di mettersi in gioco e rileggere le proprie certezze per crescere. Non è un prodotto confezionato da consumare velocemente, ma un cammino che coinvolge l'individuo e il contesto in cui è inserito, le esperienze che fa e le persone che incontra.

Visti questi passaggi, non è un caso se l'Europa e l'Italia promuovono da anni politiche di apprendimento permanente proprio per favorire una cittadinanza attiva e un'occupabilità sostenibile. Il cambiamento parte però da noi e dalle nostre piccole realtà, infatti, il vero salto di qualità avviene quando la formazione diventa parte integrante della strategia aziendale e della cultura d’impresa.

 

La formazione come investimento strategico

In molte realtà aziendali, la formazione è ancora vissuta come una casella da spuntare. Si fa perché lo impone la legge, perché “tocca fare le ore”, oppure viene vista come un benefit per pochi.

Raramente è considerata per ciò che davvero è: una leva strategica di sviluppo.

 Le aziende che investono consapevolmente nella formazione scoprono presto che i risultati vanno oltre le performance individuali: migliorano il clima aziendale, la motivazione, la collaborazione e l’innovazione.

Una cultura dell’apprendimento permanente genera valore diffuso: aumenta la produttività, rafforza il senso di appartenenza e costruisce organizzazioni più resilienti e inclusive.

La formazione, se vista nel suo pieno potenziale, non è un costo, ma un investimento nel capitale umano e nella continuità del business.

E quando viene progettata con cura, rispondendo ai bisogni reali delle persone e dell’organizzazione, accade qualcosa di straordinario: le persone si sentono viste, valorizzate, accompagnate nella loro crescita.
E un collaboratore che cresce è un collaboratore che resta, che si impegna e che porta risultati.

 

 Sei tipologie di aziende, sei modi di vivere la formazione

Ogni azienda vive la formazione in modo diverso: c’è chi la considera parte integrante della propria cultura, chi la interpreta come un investimento strategico, chi la gestisce come un obbligo formale, e chi — semplicemente — la trascura.

Non esiste un approccio giusto o sbagliato: ogni impresa ha la sua storia, il suo contesto, le sue priorità.

Ma diventare consapevoli del proprio modo di intendere la formazione è già un primo passo importante, perché la consapevolezza è il punto di partenza di ogni cambiamento.

A partire da questa riflessione, abbiamo individuato sei profili aziendali: sei diversi modi di considerare e gestire la formazione che raccontano il livello di maturità formativa e la relazione che ogni organizzazione ha con la crescita delle proprie persone.

 

 Scopri che azienda sei!

Per aiutarti in questo percorso di consapevolezza, abbiamo costruito un breve questionario che ti permette di capire a quale di questi sei profili appartiene la tua azienda: come considera la formazione, che importanza le attribuisce e quali azioni concrete mette in campo.

Non è una valutazione o una pagella, ma un’occasione per fermarti un momento a riflettere su dove sei oggi — e su dove vuoi arrivare domani.

Il risultato ti restituirà un piccolo ritratto della tua realtà aziendale rispetto al tema della formazione: uno specchio da cui partire per progettare il cambiamento che desideri.

 

Un passo alla volta

Se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi anni di lavoro con le imprese è che il cambiamento vero non si fa con le rivoluzioni dall'oggi al domani. Si fa un passettino alla volta. Con pazienza, con cura, con la voglia di accompagnare le persone nel loro percorso di crescita.

La formazione continua non è una moda passeggera: è un modo di guardare alle persone che lavorano con noi non come risorse da sfruttare, ma come individui capaci di evolvere, di sorprenderci, di portare valore all'azienda proprio perché vengono aiutati a fiorire.

È la capacità di mettere al centro la persona in cambiamento, di creare spazi di apprendimento permanente, di valorizzare l'esperienza e la cultura come motori di innovazione e crescita.

Nella speranza di averti fatto vedere la formazione sotto un altro punto di vista, concludo rimandando l’invito ad aprire gli occhi e la mente: se è vero che “l’incertezza è la nostra unica certezza”, la formazione diventa la leva che permette di affrontare il cambiamento con consapevolezza e fiducia; è quel processo educativo che aiuta persone e organizzazioni a riconoscere il proprio potenziale e a trasformarlo in valore.

Conoscere come la tua azienda vive oggi la formazione è il primo passo per guidare il cambiamento che desideri. 

Scarica il questionario “Scopri il DNA formativo della tua azienda”

 

 

Fonti:

Delors, J. (Ed.). (1996). Learning: The treasure within. Report to UNESCO of the International Commission on Education for the Twenty-first Century. Paris: UNESCO Publishing.

 

Federighi, P. (2000).Educazione e formazione degli adulti. Roma: Carocci.