ARTICOLI
SULLA LIBERTA'
25.04.2022

Oggi voglio proporre la riflessione che segue sul tema della LIBERTA’ che è una conseguenza diretta, o una premessa etica, al tema della “dipendenza” e del “narcisismo” e dei danni che questi due aspetti procurano nelle persone, nelle coppie, nelle famiglie, nelle organizzazioni, nelle imprese, nelle nazioni.

Saranno temi oggetto di riflessione nei nostri incontri a Novacella e durante tutto l’anno 2022.

La questione si può declinare così:

  • Il mio punto di vista è che la libertà è uno slogan dialettico, un principio etico che molti sbandierano nel dibattito politico, o un “luogo comune”, laddove non se ne sperimenti praticamente la mancanza. Come spesso succede, non ci si accorge dell’importanza di una cosa finché questa non ti manca
  • Molte ricerche psicologiche e sociologiche sulla “buona vita”, uno dei fondamentali delle teorie della psicologia positiva, indicano la libertà come elemento imprescindibile del benessere di una persona. In questo ambito il concetto si esplicita nella libertà di decidere, distinguendolo dalla libertà da qualcuno, o dalla libertà di fare qualcosa.
  • Essere liberi di decidere implica anche il limite della libertà di dipendere da qualcuno o da qualche comportamento: si può decidere infatti di sottoporsi alle violenze più umilianti pur di non essere espulsi dalla comunità a cui si appartiene, o di vivere, almeno inizialmente, la dipendenza da stupefacenti, alcol, medicinali, o altro .
  • Il dibattito sul libero arbitrio fa da sfondo all’esistenza degli esseri umani dalla notte dei tempi; ma sono i vincoli del sistema, sia esso familiare, aziendale, sociale, nazionale, internazionale, ambientale, etc. che dettano modi e tempi dell’autonomia e della libertà concreta, pratica, dell’individuo.

Penso infatti che, se manca il lavoro, se mancano le case accessibili a prezzi giusti, se non ci sono servizi sociali di supporto ai giovani, alle neo-mamme, etc. nascono dei vincoli oggettivi familiari che obbligano le persone ad una vita in cui la libertà è limitata forzatamente. Nascono e persistono dipendenze infinite.

Se una donna o un uomo non hanno lavoro a reddito autonomo, non hanno riserve economiche, vivono in una nazione non loro, ….etc… , vivono una vita obbligata e dipendente da altri: il partner, la famiglia d’origine, gli amici, etc.

Gli stessi esempi si possono fare nel mondo della scuola, del lavoro, dell’associazionismo, della partitica, e così via.

Gli eccessi, dovuti all’attuale situazione di guerra che coinvolge tutti noi, direttamente o indirettamente, ci obbligano a riflettere sulla reale possibilità di decidere sulla nostra libertà e sulla nostra stessa vita.

Ma il grande dono della libertà che stiamo vivendo come comunità europea da quasi 80 anni, non avrà mai il suo vero valore se non comprendiamo che questo è una conseguenza, quantomai transitoria, del sacrificio di una generazione, quella degli anni 30-40 che ha lottato e spesso pagato con la vita, la famiglia e tutto il suo mondo, per permettere a noi di vivere la libertà di cui godiamo ora.

Libertà è frutto di una lotta, di una scelta fatta in ogni ambito, da quello privato a quello pubblico.

Se non diamo valore a questo principio, ho paura che dovremo combattere per riaverlo.

Ed i narcisisti dovranno finalmente guardare “fuori di se stessi”.

Forse.

 

Franco Cesaro

 

(illustrazione di Chiara Fatti)